La prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con recentissima sentenza di Gennaio 2024, ha determinato una svolta nell’interpretazione della Legge sulla cittadinanza Iure Sanguinis.

La sentenza contraddice quello che è stato l’orientamento interpretativo dominante adottato per decenni dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero dell’Interno e dagli uffici Consolari e Comunali da essi dipendenti.
In particolare, secondo quanto sancito dalla Corte di Cassazione, laddove l’avo Italiano si naturalizzò nel Paese straniero durante la minore età del figlio o della figlia prima del Luglio 1992, la cittadinanza italiana fu persa non solo dall’avo stesso ma anche dal discendente ove anche quest’ultimo/a fosse o diventasse cittadino straniero.

La duplice perdita da parte di padre e figlio/a non poteva che determinare l’interruzione definitiva della linea genealogica italiana.

Questa sentenza, verosimilmente, impatterà negativamente su migliaia di domande ci cittadinanza, siano essere presentate presso il Consolato, presso il Comune o per via giudiziaria al Tribunale Civile.

Per maggiori informazioni, si rimanda ad un articolo di approfondimento pubblicato sul tema dall’Avv. Pietro Derossi, responsabile del Dipartimento di Diritto dell’Immigrazione e Global Mobility presso LEXIA.

Scritto da Pietro Derossi.

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